Aprire un bar alle Canarie: tutto quello che devi sapere

aprire un bar alle Canarie

APRIRE UN BAR ALLE CANARIE: DOVE INIZIARE?

Aprire un bar alle Canarie, che fanno parte della Spagna, può essere un idea gratificante e remunerativa. Le Isole Canarie sono una delle destinazioni preferite in virtù del clima e del sole, per le spiagge e per il mare. In tanti le apprezzano come zone dove andare in qualsiasi periodo dell’anno, per la dolcezza del clima. Le isole maggiori dell’arcipelago sono sette, Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote, Fuerteventura, La Palma, La Gomera, Hel Hierro, ognuna di esse è molto diversa e per una scelta consapevole, vale la pena di approfondirne un attimo le caratteristiche peculiari. 

Tenerife è l’isola più grande delle Canarie, è sede di città molto popolose, la capitale Santa Cruz ha circa 220.000 abitanti, e allo stesso tempo di piccoli villaggi, terreni agricoli e enormi distese del Parco Nazionale, dove è possibile camminare senza incontrare nessuno, vanta anche la montagna più alta della Spagna, il Monte Teide.

Gran Canaria è abbastanza simile per personalità a Tenerife, ma ha spiagge migliori. Las Palmas, la capitale, ha affascinanti quartieri storici e una fantastica spiaggia cittadina, anche se poi le parti più interessanti da visitare ed apprezzare sono al di fuori delle località più grandi.

Fuerteventura è l’isola più antica delle Canarie e la più ventosa, con numerosissime spiagge poco affollate. Una brezza quasi costante la rende apprezzata dagli amanti del surf e in generale di tutti gli sport che richiedono vento, ma eventualmente irritante per i bagnanti.

Lanzarote ha l’apparenza di essere l’isola meno abbiente delle Canarie, il terreno è butterato dai coni vulcanici che gli conferiscono un aspetto ipnotico di altri mondi. Un artista locale, César Manrique, un fervido ecologista, ha influenzato i politici locali a decisioni il più possibile rispettose dell’ambiente.

SUGGERIMENTI E CONSIGLI PER UN NUOVO BAR

Scegliendo una località adeguata e se si ha esperienza, accompagnata da una buona dose di fantasia e originalità, con un’adeguata dose di intuizione dei gusti e delle preferenze della clientela, ci sono molte possibilità di avere successo, ad aprire un bar alle Canarie, del tutto nuovo.

Ecco alcuni consigli importanti:
– Per avviare un nuovo bar è necessario costituire un’adeguata e legale struttura aziendale, raccogliendo informazioni sui vari tipi di società che si possono costituire alle Isole Canarie e sui relativi aspetti positivi e negativi.

– Se si desidera vendere alcolici occorrerà ottenere la licenza specifica dal Municipio della città dove si trova il bar, perché ogni Comune ha le proprie delibere e, nelle città più grandi, i requisiti possono variare anche da quartiere a quartiere.

– Se si desidera offrire musica occorre una diversa licenza in relazione al tipo, dal vivo o registrata. Per la musica registrata la licenza è più facile da ottenere, ma occorre verificare in Municipio.

– Se nel Bar si gestiscono anche alimenti il personale potrebbe avere bisogno di un certificato specifico, che richiede la frequenza di un corso e il superamento di un test. Occorre verificare con il governo autonomo delle Canarie e le delibere del Municipio.

– È opportuno che i menu siano disponibili in diverse lingue, spagnolo, inglese, tedesco, Francese, russo, italiano ed eventualmente anche in dialetto canario locale.

SUGGERIMENTI E CONSIGLI PER L’ACQUISTO DI UN BAR ESISTENTE

L’acquisto di un bar già esistente ed avviato è una possibile alternativa e non ci si dovrà preoccupare, o ci si dovrà preoccupare di meno, di acquistare attrezzature e assumere personale, ma eventualmente solo di apportare novità e miglioramenti. Occorre però chiedere il parere di un buon avvocato per non rischiare di comprare qualcosa di cui pentirsi.
Ecco alcuni elementi su cui riflettere:

– Approfondire il motivo della vendita. Se i proprietari stanno cercando di andare in pensione o hanno altri motivi personali, la vendita è giustificabile. Occorre prestare molta attenzione se i proprietari stanno cercando di liberarsi di un’attività che è poco redditizia da un punto di vista economico, Questa situazione potrebbe non essere evidente a prima vista ma è necessario valutare attentamente i registri finanziari dell’attività, per avere un quadro completo della sua salute finanziaria.

– Chiedere di vedere i registri finanziari del bar con un professionista finanziario esperto, per valutare che cosa si sta acquistando, per non scoprire dopo che le spese erano più alte e/o i profitti inferiori di quanto si pensasse.

– Approfondire con i proprietari se il bar ha eventualmente bisogno di ristrutturazione, miglioramenti, riparazioni che richiedono un adeguamento di capitale e che ovviamente non sono deducibili dai registri contabili.

– Cercare di valutare seriamente se all’attività sono legati debiti nascosti. Non è certamente un problema semplice ma vale la pena di fare ogni possibile tentativo in quanto dei debiti se ne diventerà responsabili.

– È necessario assicurarsi concretamente che tutte le licenze correnti siano in ordine, non fidarsi della parola dei proprietari e chiedere al proprio avvocato di verificarli.

– Se si ha l’intenzione di caratterizzare in un certo modo l’attività, ad esempio con la musica, dal vivo o registrata, il servizio ristorante o self-service ecc, valutare se e come si può ottenere tale licenze, e non darle per scontato.

PERMESSI, LICENZE E NORMATIVE FISCALI

In Spagna i regolamenti statali sono abrogati dal 2010 e attualmente sono le normative regionali e locali che regolano permessi, divieti e obblighi per quanto riguarda le imprese. Solamente il regime fiscale e la licenza di vendita di tabacco sono rimaste di pertinenza statale. Occorre quindi rivolgersi al municipio, della città o del luogo dove si trova la propria attività, prima dell’apertura o dell’acquisto del bar o comunque prima della firma definitiva del contratto, per non perdere tempo e non essere in grado di trarre profitto dal proprio impegno.

I consigli comunali sono le sole entità che possono fornire l’elenco dettagliato e completo dei permessi necessari per svolgere ogni attività. Ogni Municipio potrebbe avere un suo regolamento leggermente diverso dagli altri anche solo per un semplice dettaglio e inoltre le regole tendono a cambiare nel tempo. È meglio non ufficializzare un contratto di affitto o di acquisto per aprire un bar alle Isole Canarie finché non saranno chiariti completamente i requisiti che il Comune specifico richiede.

Eventualmente si potrebbe provvedere a firmare un contratto, scrivendo però in calce che la firma è legata strettamente alla condizione che siano concessi tutti i permessi e se, a causa di problemi burocratici locali, non sono emessi, rinnovati o regolarizzati, si ha la possibilità di annullare il contratto. Le opere di adeguamento potrebbero essere così costose che l’attività non è più redditizia o addirittura non è più possibile svolgere.

Una motivo in più per aprire un bar alle Canarie è il regime fiscale in vigore, per il quale le isole usufruiscono di notevoli privilegi rispetto alla Spagna continentale e che stimola e sostiene l’imprenditorialità e la loro crescita economica. Le società ad esempio usufruiscono di particolari vantaggi, l’imposta sul valore aggiunto, la nostra IVA, è sostituita dall’IGIC, acronimo di Imposta Generale delle Isole Canarie, che azzera l’imposta se i rapporti sono con altre società, ed è appena del 7% verso le persone fisiche.

Le imprese di nuova costituzione saranno soggette a una imposizione fiscale del 15% sul primo scaglione, fino a 300.000 € di profitto, la parte eccedente è tassata al 20%, durante i primi 2 anni. Al termine del periodo saranno soggette all’aliquota del 25% sul profitto. Alle imprese che fatturano fino a 5 milioni di euro e con meno di 25 dipendenti l’aliquota è del 20% fino a 300.000 euro, del 25% per la rimanente base imponibile.

 

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