Aprire un bar a Tenerife: tutto quello che devi sapere

aprire un bar a Tenerife

APRIRE UN BAR A TENERIFE

Aprire un bar a Tenerife può essere un’idea buona e vantaggiosa per svariati motivi:
– è l’isola più vasta delle Canarie e anche la più popolata con quasi un milione di abitanti;
– la capitale Santa Cruz, che ha circa 220.000 abitanti, è il porto turistico più grande di tutta la Spagna;
– si trova al largo delle coste del Marocco e, in virtù di questa posizione e alla presenza del vento del Sahara Occidentale, ha un clima mite e temperato;
– il regime fiscale è molto vantaggioso.

Tenerife ha un clima soleggiato per la stragrande maggioranza dell’anno, con poche piogge e temperature, variabili in relazione alla zona e all’altitudine,che si situano mediamente tra i 21 gradi durante l’inverno e i 29 gradi durante il periodo estivo. È protetta dal vento per merito del vulcano Teide, alto 3718 metri, sul quale si possono fare innumerevoli escursioni e ammirare splendidi panorami. L’sola di Tenerife ha due aeroporti internazionali, uno nei pressi della località La Laguna e l’altro a El Médano, ottimamente attrezzati e ospitanti le più importanti compagnie aeree. L’isola è dotata di ottime strutture sanitarie pubbliche e private, inoltre, come tutte le isole Canarie, gode di un particolare regolamento fiscale.

LE MOTIVAZIONI PER APRIRE UN BAR A TENERIFE

Anche per il regime fiscale favorevole, aprire un bar a Tenerife è ancora oggi una scelta vincente. Gli spagnoli amano frequentare i locali pubblici e intrattenersi con piacere, sono gli europei che mangiano di più fuori casa e la relativa spesa rappresenta una percentuale abbastanza elevata rispetto a quella complessiva. Non sorprende quindi che la Spagna sia tra i paesi che vantano un numero molto elevato di bar e caffè in rapporto al numero di abitanti.

In questo settore quindi c’è una forte domanda, ma anche una certa saturazione da parte dell’offerta, quindi ne consegue che sono necessari una notevole preparazione, una buona programmazione, abilità e fantasia, grande attenzione ai cambiamenti e alle tendenze sociali, per aumentare le probabilità di avere successo. I progetti devono sapere differenziarsi ed essere caratterizzati di originalità e creatività per avere maggiori possibilità di consolidamento. Ad esempio sarebbe importante prendere in considerazione alcuni fattori ed abitudini, come ad esempio il concetto di cibo veloce ma biologico e salutare, la moda del brunch, cioè l’abbinamento della colazione con il pranzo, l’intervallo del dopo lavoro attrezzando ristorante e cocktail bar nello stesso locale, il servizio per la consegna a domicilio, il takeaway con possibilità quindi di servire il pasto anche in confezioni da asporto e naturalmente la connessione Wi-Fi.

È importante la ricerca innovativa riguardante l’immagine e l’arredamento del locale, in quanto il comfort è sempre di moda e un’atmosfera rilassata dove riposare, leggere o chiacchierare, è sempre apprezzata. La qualità, la posizione, la visibilità e naturalmente il servizio sono oltremodo fattori decisivi.

Occorre inoltre farsi conoscere e perciò, oltre alla segnaletica e alla pubblicità esterna, è opportuno ricorrere alla pubblicità tradizionale nella stampa locale o in pubblicazioni specializzate sui temi del tempo libero e/o della gastronomia. Si può valutare l’utilizzo di comunicati radio e stampa, l’organizzazione di eventi significativi per la propria clientela, come mostre, musica dal vivo, ecc.

Fondamentale è usufruire delle crescenti opportunità offerte dal Web, utilizzando portali tematici, forum o blog che raccolgono informazioni su bar, ristoranti o club, incoraggiare lo scambio di opinioni tra gli utenti di Internet, che sempre più spesso vengono utilizzate per scegliere un ritrovo. Le opinioni positive apportano benefici mentre gli eventuali commenti negativi possono stimolare la riflessione e la correzione di eventuali aspetti problematici della propria attività.

Gentilezza, cortesia e un buon servizio sono essenziali per incrementare e mantenere i clienti e avere successo. È necessario preparare e stimolare continuamente i componenti del proprio staff, cercando di adattarsi anche alle loro esigenze e imparando a coinvolgerli con la richiesta di opinioni e a condividere il successo con essi.

ANALISI DELLE PROCEDURE, DEI COSTI E DEL REGIME FISCALE PER LE ATTIVITÀ A TENERIFE

Tenerife è diventata una delle mete preferite degli italiani in caso di trasferimento all’estero. La zona più frequentata dagli italiani è quella a sud e più precisamente a Los Cristianos, sulla Costa del Silencio e sulla Costa Adeje. La località globalmente più turistica è invece Playa de las Americas, che è preferita dagli spagnoli ma anche da moltissimi inglesi e tedeschi.

Se si vuole aprire un bar a Tenerife, è meglio essere molto informati sul regime fiscale, la fatturazione e la tassazione sulle società, applicati alle Isole Canarie. Tali isole, appartenendo alla Spagna, fanno ovviamente parte dell’Europa ma si trovano in zona extraterritoriale, hanno un Governo, un Parlamento e un’Amministrazione autonome e il sistema fiscale ed economico è diverso da quello spagnolo.

Le società che operano alle Canarie possono beneficiare di particolari incentivi fiscali, adeguandosi al regime fiscale speciale (REF), diverso da quello generale spagnolo. L’IVA non è applicata e si potrà interagire quindi con i propri clienti sia fatturando senza IVA, verso le altre società, sia fatturando con un’imposta, detta IGIC, pari al 7%, verso le persone fisiche. Inoltre dal 2013 è in vigore un particolare Regio Decreto che stimola e sostiene l’imprenditorialità e la crescita economica dell’Isola.

Nei primi 2 anni di esercizio alle imprese di nuova costituzione sarà applicata una tassazione del 15% sul primo scaglione fino a 300.000 € di guadagno, mentre l’eccedenza è tassata al 20%. Terminato il periodo le società che fattureranno fino a 10 milioni di euro saranno soggette all’aliquota del 25% sul profitto maturato fino a 300.000 euro, al 30% per la quota che supera tale soglia. Alle imprese che fatturano fino a 5 milioni di euro e con meno di 25 dipendenti l’aliquota è del 20% fino a 300.000 euro, del 25% per la rimanente base imponibile.

Nelle Isole Canarie inoltre si può aderire alla ZEC, la Zona Economica Speciale, creata allo scopo di incoraggiare lo sviluppo economico e sociale delle isole e la diversificazione dei loro settori manifatturieri e dei servizi. La ZEC era inizialmente la Zona speciale delle Canarie autorizzata dalla Commissione europea nel gennaio 2000. Le società ZEC godono del notevole vantaggio fiscale di un imposta che può arrivare alla soglia del 4% sui profitti.

All’inizio del 2006, il Dipartimento per gli affari economici e le finanze del governo delle Canarie ha suggerito l’introduzione di miglioramenti al regime economico e fiscale delle isole, compresa l’estensione del calendario della zona a bassa imposizione, di 25 anni per le imprese nel settore dei servizi, e di 50 anni per le aziende che operano nel settore industriale. Inoltre, è stata avanzata una proposta per risolvere i problemi legati alla doppia imposizione sui profitti. Questa modifica mira a rendere la ZEC un vero stimolo per attrarre le imprese con attività economica appena creata. Al momento le società con sede principale nella Spagna continentale sono soggette a doppia imposizione sugli utili, che rende difficile il loro adeguamento alla zona a bassa tassazione.

Dopo l’annuncio di un’estensione nel dicembre 2006, i benefici forniti dalla ZEC saranno inizialmente disponibili fino al 31 dicembre 2019, sebbene ciò possa essere ulteriormente esteso se la Commissione europea lo autorizzerà. Qualsiasi società che intenda svolgere attività produttive, commerciali o di servizi nel territorio delle Isole Canarie può registrarsi alla ZEC, esclusi i servizi finanziari. Le società di servizi registrate ai sensi della ZEC possono essere istituite in qualsiasi parte delle Isole Canarie.

Qualsiasi azienda che intenda insediarsi nella ZEC deve soddisfare ovviamente una serie di requisiti, tra cui:
– Almeno una delle persone autorizzate a gestire e agire per conto della Società deve essere residente nelle Isole Canarie;
– La società deve effettuare un investimento di almeno 100.000 euro (50.000 euro per alcune località), in attività fisse entro i primi due anni successivi all’autorizzazione;

– La società deve impiegare almeno cinque persone, ridotte a tre in alcune località, entro i primi sei mesi successivi all’autorizzazione e deve mantenere questo numero di dipendenti, in media, per tutta la sua durata;
– Occorre presentare una descrizione dell’attività, con particolare riferimento alla redditività economica, all’attenzione internazionale, al contributo allo sviluppo economico e sociale delle Isole Canarie ed un piano di solvibilità.

 

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