Aprire un baby parking in casa: tutto quello che devi sapere

Aprire un baby parking in casa

Aprire un baby parking in casa può essere una soluzione per coloro che sono alla ricerca di un lavoro e al contempo amano prendersi cura dei bambini. Solitamente quest’attività viene svolta in luoghi molto frequentati come centri commerciali o negozi ma, nulla vieta di aprire un baby parking in casa, sempre che nè sussistano le condizioni. Questo tipo di attività è in continua espansione e rappresenta il punto di incontro tra chi ama la compagnia dei bambini e vuol prendersene cura e, tra le mamme che impegnate a far la spesa o altro non sanno a chi lasciare i propri figli per alcune ore.

Il boom delle aperture dei un baby parking è da attribuirsi proprio all’esigenza che molti genitori hanno di lasciare i propri figli in mani di persone fidate per un periodo di tempo relativamente breve e in modo non continuato. Solitamente si ci rivolge a questo tipo di struttura quando si ha necessità di recarsi in uffici, studi medici ma, anche negozi e poter lasciare il bambino in buone mani per alcune ore, senza doversi preoccupare di niente.

La scelta del luogo in cui aprire l’attività di parking è dettata da motivi pratici, ovvero va fatta in luoghi particolarmente frequentati o comunque facilmente raggiungibili. Oltre che in luoghi vicino a negozi o all’interno di centri commerciali, l’ideale sarebbe aprire queste strutture in casa propria. Naturalmente, affinché questo sia possibile, occorre avere lo spazio necessario per poter accogliere un certo numero di bambini e attrezzarlo in modo adeguato. Ricordiamo inoltre, che per aprire un baby parking in casa occorrono molto meno adempimenti burocratici di quelli richiesti per l’apertura di asili nido.

APRIRE UN BABY PARKING IN CASA: A CHI E’ RIVOLTO E COME ORGANIZZARLO

Prima di aprire un baby parking in casa occorre sapere alcune cose, ovvero che questo tipo di attività è rivolta ad ospitare bambini dai 13 mesi ai 6 anni, per un massimo di 5 ore al giorno. A differenza di quanto avviene negli asili nido, qui non vi è alcuna somministrazione di pasti e di conseguenza non deve essere presente una mensa. Per quanto riguarda le caratteristiche che la struttura deve presentare, non esiste alcun regolamento a livello nazionale ma, occorre far riferimento ad eventuali regolamenti regionali.

Trattandosi comunque di un luogo che deve accogliere dei bambini, occorre garantire il loro benessere da ogni punto di vista. L’ambiente deve quindi essere organizzato in modo da non contenere oggetti idonei a recare danno ai bambini o favorire situazioni di pericolo. Per aprire un baby parking a casa occorre avere uno spazio sufficiente che garantisca ai bambini di potersi muovere liberamente evitando situazioni di sovraffollamento. Il numero massimo di bambini da poter ospitare dipenderà dallo spazio disponibile.

Come per gli asili nido, anche per il baby parking bisogna rispettare tutte le norme igienico sanitarie. Inoltre, considerato che la finalità del servizio offerto non è quello di un semplice “parcheggio per bambini” ma, quello di vigilare e fornire un servizio pubblico che include in se aspetti sia ricreativi, che di socializzazione tra i bambini, occorre inventare degli spazi adatti a tutti e puntare su ambienti luminosi e colorati in grado di attirare i bambini e convincerli a tornarci anche altre volte.

ADEMPIMENTI BUROCRATICI

Gli adempimenti burocratici per aprire un baby parking in casa sono diversi ma, nel contesto di facile realizzazione. Come prima cosa, per aprire questo tipo di attività non occorrono particolari titoli di studio, come laurea o specializzazioni di vario genere ma, basta essere in possesso per diploma di scuola media superiore.

Il passo successivo è quello dell’Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, nonché l’apertura della partita Iva e del conto fiscale. Aprire un baby parking comporta anche l’iscrizione all’Inps e all’Inail. Altra cosa che occorre necessariamente fare è quella della valutazione del rischio secondo la L 626/1994. Non dimentichiamo che la normativa in materia è a livello regionale e quindi vi è la possibilità che possa variare da regione a regione.

Oltre a quanto appena visto, per aprire un baby parking in casa occorre rispettare tutte le norme igienico-sanitarie, ottenere l’agibilità dei locali utilizzati, nonché avere un’assicurazione che copra eventuali danni che possano verificarsi durante lo svolgimento del servizio. Per motivi di sicurezza è inoltre prevista l’installazione di una porta anti-incendio. Volendo, ci si può iscrivere alle Associazioni di categoria, ma la cosa non è obbligatoria.

APRIRE UN BABY PARKING IN CASA: QUANTO COSTA E QUANTO SI GUADAGNA

Se prima abbiamo visto qual’è l’iter da seguire per poter aprire un baby parking, altrettanto utile è sapere quanto tutto questo può venirci a costare. Se in media, l’apertura di un baby parking può costare intorno ai 20 mila euro, sappiate che aprirlo in casa costa decisamente di meno, perché non dovrete pagare nulla per avere il locale. In teoria la spesa dovrebbe essere di circa 10 euro tenendo conto del fatto che si dovranno adeguare i servizi igienici, mettere in sicurezza e munire il locale di una porta anti-incendio, nonché acquistare l’arredo necessario per rendere il luogo accogliente e confortevole.

Nel caso in cui non si disponga della somma necessaria per adeguare la propria casa a baby parking, possiamo chiedere un prestito accedendo ai finanziamenti per l’imprenditoria femminile. Per saperne di più basta rivolgersi ad uno dei tanti Comitati per l’imprenditoria femminile istituiti presso la maggior parte delle Camere di commercio o chiedere all’Assessorato per le attività produttive della propria regione. Un’altra soluzione può essere quella di chiedere un prestito d’onore ad una Banca, che nella maggior parte dei casi viene concesso anche senza offrire molte garanzie.

Chi apre un baby parking lo fa oltre che per l’amore verso i bambini, anche per avere un certo tornaconto. Guadagnare con questa attività è possibile ma, a condizione che si pratichino prezzi concorrenziali rispetto a quelli delle baby sitter. Occorre quindi informarsi sul costo orario di una baby sitter e comportarsi di conseguenza. Va da se che il prezzo praticato deve essere inferiore rispetto a quello di una baby sitter, altrimenti una mamma non avrebbe alcun vantaggio a rivolgersi a voi. Il guadagno mensile dipenderà necessariamente dal numero di bambini che ospiterete e dal numero delle ore lavorate.

 

 

  Comments: None

Commenta ora

Confermo di acconsentire al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 196/03 e dell'art. 13 del Regolamento UE 679/16 e di aver preso preso visione dell'informativa privacy.