
Aprire un autolavaggio self service è una scelta imprenditoriale alquanto ambiziosa, in particolare perché prevede l’impegno di un capitale ingente in fase iniziale. Se però si svolge l’attività in maniera adeguata il rendimento economico può essere molto interessante e soprattutto realizzato facilmente. Questo tipo di servizio funziona con i gettoni e la pulizia dei veicoli viene effettuata dai clienti.
Basta infatti mettere a disposizione spazio, attrezzatura e detergenti. Sono strutture aperte senza limiti di orario o di giorno, quindi gli automobilisti possono utilizzarle quando desiderano. Per chi vuole mettersi in proprio e crearsi un’opportunità di lavoro è sicuramente una soluzione ottimale. Il successo degli autolavaggi self service è dato proprio dalla disponibilità 24 ore su 24 e dai prezzi contenuti, che permettono al cliente di risparmiare anche tempo.
L’impegno dell’imprenditore consiste nel verificare il funzionamento dei macchinari e nella presenza dei prodotti detergenti, mentre al resto ci pensano gli automobilisti, che possono pulire il veicolo con solo 4 o 5 gettoni. Non si deve quindi lavorare molto e i ricavi sono decisamente importanti. Va detto che la parte essenziale è rappresentata dal business plan. Infatti prima di avviare l’azienda è fondamentale individuare la giusta area, lontana dalla concorrenza, e strutturare l’impresa in modo da fornire un servizio rispondente alle esigenze degli automobilisti.
Si deve essere informati sui macchinari e sui detergenti di ultima generazione, ecologici e ovviamente di qualità. In questo modo si possono attirare e servire i clienti. In base alla popolazione e ai competitor si decide la dimensione e quindi si calcola la spesa da affrontare, insieme ai potenziali ricavi. Va anche dedicata attenzione alla burocrazia prevista dalle normative vigenti. Per la redazione di un piano d’affari e per l’espletamento delle pratiche burocratiche basta rivolgersi a un commercialista.
Il professionista mette a disposizione esperienza e competenze permettendo di non tralasciare alcun dettaglio e soprattutto evitando di commettere errori che potrebbero pregiudicare lo svolgimento del lavoro. Inoltre gli esperti velocizzano le procedure e aiutano l’imprenditore a seguire le strade migliori per poter avere successo. Va tenuto presente il beneficio riservato dai commercialisti a coloro che intendono aprire la propria azienda.
APRIRE UN AUTOLAVAGGIO SELF SERVICE: NECESSITÀ GESTIONALI E COSTI
La gestione amministrativa e pratica dell’autolavaggio è particolarmente semplice. A ridurre i costi per la creazione della struttura sono le procedure automatizzate che permettono all’impianto di funzionare. Non c’è bisogno di personale e l’uso di acqua ed energia elettrica viene particolarmente limitato. Non serve neppure la presenza del titolare, che può fare visite periodiche per verificare lo stato delle attrezzature e la presenza di prodotti detergenti sufficienti.
Aprire un autolavaggio self service richiede una manutenzione ordinaria periodica, il rifornimento dei macchinari con i detergenti e lo scarico delle gettoniere per avere il denaro. Nel caso si desideri avere il massimo livello di sicurezza si può dotare l’impianto di videocamere, le cui immagini vengono visualizzate all’occorrenza in tempo reale dal proprio dispositivo mobile. Insomma, non ci vuole un grande lavoro e i profitti sono automatici come l’impianto.
L’investimento iniziale, però, costituisce la nota dolente per molti imprenditori perché la spesa è alquanto elevata. Va sottolineato che si riesce a rientrare della cifra spesa in tempi piuttosto rapidi, ma bisogna disporre del capitale oppure trovare soci finanziatori o chiedere un prestito a un istituto di credito. La somma esatta dipende da molti fattori locali, ma indicativamente per aprire un autolavaggio self service con due box si devono spendere circa 120-150 mila euro.
Questo dato deriva dall’acquisto o dalla locazione del terreno, di almeno un ettaro, a cui si aggiungono i costi di strutturazione dell’impianto e i relativi adeguamenti richiesti dalla legge vigente. Ecco perché ci possono essere delle variazioni a seconda dei casi specifici nelle differenti aree del Paese e quindi dalle reali dimensioni dell’autolavaggio. Chiaramente ci sono le imposte per il primo anno e il marketing da considerare, mentre la spesa per le utenze è piuttosto contenuta.
APRIRE UN AUTOLAVAGGIO SELF SERVICE: LA BUROCRAZIA
Chi desidera aprire un autolavaggio self service non deve essere in possesso di specifiche qualifiche, ma è sufficiente essere maggiorenni, detenere i requisiti morali e ovviamente avere il capitale. Non è richiesto neppure lo spirito di sacrificio, perché non si deve essere presenti all’interno dell’impianto quotidianamente. Per iniziare, però, è essenziale seguire scrupolosamente le richieste normative circa l’espletamento della burocrazia.
La procedura è alquanto simile a quella utilizzata per qualsiasi tipo d’impresa, ma in più vanno richieste alcune autorizzazioni. Il primo passo riguarda l’apertura della partita Iva, da richiedere all’Agenzia delle Entrate competente per territorio. Successivamente si effettua l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui si opera e quindi si presenta istanza delle autorizzazioni previste dalle norme.
Aprire un autolavaggio self service rende necessario il possesso della certificazione tecnica per attestare la conformità degli impianti, dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue e la certificazione di conformità relativa alle emissioni acustiche. Si deve dare comunicazione dell’avvio dell’impresa al Comune e quindi consentire l’ispezione da parte dei Vigili del Fuoco per avere il nullaosta circa il rispetto delle norme antincendio.
Sebbene ci siano passaggi complessi, spetta il compito al commercialista dare un supporto per il superamento degli ostacoli. Va naturalmente prestata molta attenzione alla scelta della location, perché oltre a dover rispecchiare le caratteristiche previste dalla legge per il posizionamento e la gestione dell’impianto, bisogna essere raggiunti e non dover fare troppi lavori di adeguamento. Così si risparmia.
L’area selezionata deve vedere un notevole passaggio di veicoli e poter essere visto e trovato dagli automobilisti. In questo modo si attirano i clienti, che vanno poi conquistati con l’efficienza dei macchinari e la qualità dei prodotti. Sono i conduttori dei veicoli a lavare le vetture, ma con strumenti adeguati possono ottenere il risultato che desiderano rapidamente e poi passano parola ad amici e parenti. Non va dimenticato che gli italiani tengono particolarmente alla cura dell’automobile.
APRIRE UN AUTOLAVAGGIO SELF SERVICE: IL FRANCHISING
I vantaggi dell’avvio di un’attività del genere sono molti, ma come accennato l’aspetto che più spaventa l’imprenditore è dato dalla somma necessaria per creare l’impianto e iniziare a lavorare. Se si vuole risparmiare denaro e riuscire ad affrontare la fase iniziale con maggiore sicurezza è una buona idea affidarsi al franchising. Ci sono infatti aziende sul mercato che offrono l’opportunità di affiliarsi e sfruttare un marchio già conosciuto e affidabile.
In cambio di una fee d’ingresso oppure di royalties sui guadagni si ottengono pubblicità, formazione, supporto nella gestione e un aiuto nella strutturazione dell’impianto. In questo modo si possono contenere le spese e ricevere l’ausilio di chi ha maturato già esperienza nel settore. Il risparmio c’è perché si ha l’obbligo di acquistare strumentazioni e detergenti da fornitori già individuati dall’impresa a cui ci si aggrega, ma i prezzi sono concordati e ribassati.
Non si può determinare con esattezza quanto si spende perché le varie imprese propongono contratti diversi e contano sempre fattori locali, ma certamente la riduzione delle spese può raggiungere livelli sostanziosi. Prima di selezionare il marchio è bene contattare i diversi franchisor disponibili e farsi mandare la documentazione, tra cui i modelli di contratto, così da valutare le offerte migliori e più convenienti in base alle proprie esigenze.
Il commercialista può aiutare l’imprenditore a leggere e verificare le varie proposte facendo un confronto tra le offerte e i desiderata del cliente. Così è più facile individuare l’azienda con cui collaborare. Nel caso di royalties da pagare si andrebbero a contenere anche i ricavi, ma ovviamente a fronte di una riduzione della spesa iniziale si può dilazionare il costo nel tempo e iniziare a operare. Con la redazione del business plan e lo svolgimento di uno studio del mercato locale si può certamente trovare la via ideale per riuscire a realizzare l’impresa e iniziare a guadagnare.