
Aprire un autogrill può sembrare un’operazione difficile e complicata, specialmente sotto il punto di vista economico e burocratico. Infatti sono previste una serie di documentazioni utili all’ottenimento dell’idoneità ad operare. Ma quali sono queste documentazioni? Meglio una società o una ditta individuale? Di seguito affrontiamo gli argomenti nello specifico.
APRIRE UN AUTOGRILL, COSA BISOGNA FARE?
Esiste esclusivamente un’unica soluzione per chi desidera aprire un autogrill in franchising. Il presente marchio è gestito dall’omonima società la Autogrill Spa, fondata nel 1940 e presente in 31 paesi e 4 continenti, nonché la più antica società di ristorazione ad operare al servizio degli utenti della strada. Il gruppo possiede circa 250 marchi nazionali ed internazionali e offre la possibilità, a chi ne possiede i requisiti specialmente economici, di aprire un ristorante in franchising.
Per poter inoltrare la propria proposta di affiliazione, si può consultare il sito internet dell’azienda www.autogrill.it cliccare sulla sezione menu, dove si aprirà un elenco sulla destra della pagina, da lì si andrà a scegliere la voce customer service, a quel punto verranno mostrati i contatti della società alla quale inviare la propria candidatura.
APRIRE UN AUTOGRILL AUTONOMO, CHE PRASSI SEGUIRE?
Per poter aprire un autogrill in maniera autonoma, bisogna seguire delle prassi burocratiche ben precise. Innanzitutto bisognerà decidere quale forma giuridica adottare per l’attività, le più comuni sono: SRL, SRLS, o ditta individuale. Di seguito, le differenze sostanziali tra di esse:
- SRL (Società a Responsabilità Limitata): questo tipo di società viene riconosciuta come persona giuridica, quindi il capitale dell’azienda sarà l’unico ad essere coinvolto in eventuali azioni giudiziarie (pignoramenti, ecc.) è prevista la presenza di almeno un socio e il capitale minimo da versare è di € 10.000
- SRLS (Società a Responsabilità Limitata Semplificata): Dal punto di vista legale è identica alla SRL. Differisce solamente nel versamento minimo del capitale sociale, che ammonta a € 1,00.
- Ditta individuale: Anche questo tipo di ditta prevede un versamento minimo di € 1,00 nel capitale sociale. Si agirà in autonomia, non essendo richiesta la presenza di soci, e il capitale personale potrà essere messo a rischio da eventuali rivalse o sanzioni.
Va anche preso in considerazione il fatto che per il disbrigo delle pratiche burocratiche e per la presentazione dei vari documenti, bisognerà quasi sicuramente affidarsi ad un commercialista.
QUALI DOCUMENTI PRESENTARE?
Dopo la scelta della forma giuridica, si procederà alla presentazione dei vari documenti utili all’ottenimento delle autorizzazioni per somministrare bevande e cibi.
Bisognerà ovviamente essere maggiorenni e capaci di intere e di volere. La legge, prima di procedere, richiede dei requisiti fondamentali, che sono:
- Idoneità del locale: L’ambiente nel quale si svolgerà l’attività deve rispondere ai requisiti fondamentali di sicurezza e igiene. Se ciò dovesse essere attestato positivamente, l’ASL rilascerà l’idoneità sanitaria
- Attestazione HCCP: è la certificazione che attesta la conoscenza da parte del personale del locale, delle procedure igienico-sanitarie nell’ambito della somministrazione dei cibi e delle bevande.
Per quanto riguarda il comparto fiscale, invece, bisognerà entrare in possesso dei seguenti documenti:
- Comunicazione dell’apertura della partita IVA.
- Iscrizione presso INPS e INAIL.
- Iscrizione presso la camera di commercio.
- Ottenimento della licenza commerciale dal comune.
- Ottenimento della SCIA dal comune
- Autorizzazione doganale alla vendita di alcolici
- Autorizzazione comunale per l’esposizione dell’insegna.
QUALI COSTI PREVEDE L’APERTURA DI UN AUTOGRILL?
Se la strada scelta sarà quella di aprire un autogrill in totale autonomia, andrà ovviamente messo in conto la spesa da affrontare riguardo l’attrezzatura utile allo svolgimento dell’attività. Elettrodomestici per il lavaggio di piatti e bicchieri, macchine del caffè, acquisto delle materie prime ecc. Se il locale è di proprietà, si andrà a risparmiare una buona parte di soldi che potranno essere destinati in altri reparti, ma se non si possiede la proprietà dell’unità scelta per l’apertura dell’attività, dovrà essere messo in conto questa ulteriore spesa.
Il personale da scegliere dovrà essere all’altezza e adatto al ruolo che andrà a ricoprire. Ovviamente per poter lavorare in maniera continuativa all’interno dell’attività dovrà essere assunto in maniera regolare, e dovranno quindi essere versati i contributi INPS e INAIL, oltre ad assicurare al dipendente l’accantonamento di fine rapporto (la liquidazione).
Lo stipendio medio per un cameriere all’interno di un bar o ristorante, si aggira solitamente attorno ai € 1.200/€ 1.500, una spesa ingente se si calcola che per garantire un buon servizio ai clienti, ne servono almeno 2-3. In questo caso potrebbe tornare utile assumere un familiare che possa dare una mano magari a cifre un po’ più basse.
Le spese per l’allaccio dell’energia elettrica, dell’utenza idrica ed eventuali ristrutturazioni, faranno gonfiare il costo iniziale da sostenere. È perciò consigliato affrontare l’idea di aprire un ristorante avendo già a disposizione una buona disponibilità di soldi, utile ad affrontare non solo le spese iniziali ma anche eventuali imprevisti.
Christian Aceto
4 Agosto 2020 at 0:12
Gentile Studio Allievi;
Dopo aver letto il suo articolo, nel caso volessi aprire autonomamente un auto gril e dopo aver aperto partita Iva ecc, c’è un sito specifico per partecipare al bando per l’affidamento?
Grazie.
Riccardo Allievi
23 Agosto 2020 at 12:01
Buongiorno,
ci sono dei bandi regionali. Può verificare sul sito della sua regione.
Roberto spada
13 Novembre 2022 at 7:03
Le vostre spiegazioni sono state esaudienti vi ringrazio per vostre spiegazioni