
Quello di aprire un atelier è un sogno nel cassetto comune a molti. Per poterlo realizzare serve avere talento, è vero, ma è necessaria anche una buona dose di coraggio. Senza alcun dubbio, poi, bisogna tenere conto di tutte le pratiche burocratiche da sbrigare per evitare di dover fare i conti con spiacevoli problemi di natura burocratica.
Aprire un atelier non è di certo difficile ma bisogna tenere conto assolutamente di molti aspetti. Insomma, chi è estroso, creativo e ha voglia di dare forma alle proprie idee non deve fare altro che incanalare la sua passione e cercare di fare la differenza. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di capire come fare per aprire un atelier.
APRIRE UN ATELIER: ECCO PERCHÉ NE VALE LA PENA
Per prima cosa è fondamentale tenere bene a mente che quando si parla di un atelier si fa riferimento ad un’attività artigianale a tutti gli effetti. Per questo motivo, bisogna fare assolutamente riferimento alla relativa normativa al fine di non compiere qualche passo falso. Entrando più nello specifico, un atelier non è altro che un negozio in cui vengono vendute delle creazioni sartoriali.
Come è facile intuire, dunque, non si deve pensare solo all’apertura del punto vendita quanto, piuttosto, ad un vero e proprio percorso di natura imprenditoriale che può costare molto sacrificio e per affrontare il quale è estremamente importante avere una forte motivazione. Come detto in precedenza, un atelier è a tutti gli effetti un’attività di natura artigianale. In buona sostanza, l’imprenditore crea, produce, distribuisce e vende i capi che realizza.
In riferimento alla tipologia dei capi, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Si può passare, infatti, dalla creazione di abiti eleganti a quelli sportivi o alle taglie comode. Una cosa è certa: per riuscire a guadagnare in tempi rapidi e, quindi, rientrare dell’investimento effettuato la cosa migliore da fare è quella di posizionarsi all’interno di un ben preciso segmento di mercato in modo tale da combattere la concorrenza ad armi pari.
Una produzione troppo generalista, infatti, potrebbe risultare eccessivamente dispersiva e comunque controproducente. Il segreto, ovviamente, consiste nel dare seguito ad analisi di mercato volte a fornire tutti i dati necessari per un corretto e, soprattutto, profittevole posizionamento. A fare la differenza è anche il Made in Italy a patto che, però, porti con sé la qualità e l’affidabilità che caratterizza questo marchio.
In caso contrario, potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang. Dal punto di vista del guadagno, aprire un atelier potrebbe rivelarsi un investimento interessante nonostante la crisi. Pur essendo vero il riferimento ad una leggera inflessione, è altrettanto vero che non si è verificato un vero e proprio crollo e che, quindi, è ancora possibile pensare di investire tempo ed energie in questo settore.
APRIRE UN ATELIER: COME FARE
Quando si è alle prese con l’apertura di un atelier, la prima cosa da fare è cercare di partire dal piccolo. Attenzione, però: non si tratta certo di una sottovalutazione del proprio potenziale quanto, piuttosto, di un’analisi quanto mai veritiera di una situazione in cui a farla da padrone è la concorrenza. Con il tempo, riuscire a dare forma a progetti più ambiziosi sarà sicuramente possibile ma partire in grande potrebbe non essere la strategia migliore da adottare.
Al netto di ciò, chi ha intenzione di aprire un atelier dovrebbe tenere in considerazione il fatto che il mondo del web rappresenta un ottimo strumento per guadagnare e muoversi liberamente, senza dover investire cifre troppo alte. Con un semplice sito web, ad esempio, si ha la possibilità di farsi conoscere in tutto il modo e di pubblicizzare le proprie creazioni con pochissimi clic e a costo praticamente zero. Ma vediamo come fare per aprire un’attività artigiana, tenendo conto del fatto che si tratta di una delle tipologie di attività più importanti del Paese.
In prima istanza, bisogna precisare che un’impresa può essere considerata artigiana solo ed esclusivamente nel momento in cui l’attività viene svolta dall’imprenditore stesso che, quindi, deve assumersi la responsabilità della gestione accollandosi anche i rischi in merito alla gestione dell’attività. Le fasi burocratiche da portare a compimento sono semplici. In primo luogo, bisogna procedere con l’iscrizione alla camera di commercio della propria provincia entro e non oltre 30 giorni dall’inizio ufficiale dell’attività.
La domanda relativa all’iscrizione entro 60 giorni verrà esaminata. Nel caso in cui non ci fossero comunicazioni a riguardo, allo scadere del sessantesimo giorno l’azienda in questione risulterebbe comunque iscritta all’albo delle imprese artigiane. L’iscrizione vale come atto costitutivo e, quindi, in mancanza di essa non si potrà accedere alle varie agevolazioni che sono riservate a queste tipologie di attività.
Un passaggio molto importante che non può essere assolutamente dimenticato è quello dell’apertura della partita Iva. Per ottenere la partita Iva ci si deve recare presso l’agenzia delle entrate o un qualunque commercialista. A tale riguardo, bisogna precisare che si ha la possibilità di optare tra il regime cosiddetto semplificato o quello ordinario. Quello semplificato, come è facile intuire, ha dei limiti reddituali ma è molto più vantaggioso rispetto a quello ordinario.
Dal punto di vista burocratico, poi, bisogna procedere con la regolarizzazione nei confronti dell’Inail che è obbligatoria per gli artigiani e per tutti i collaboratori, soci e dipendenti. Nell’eventualità in cui si dovessero comunicare variazioni o, nel caso peggiore, la cessazione dell’attività, bisognerà invece preoccuparsi di darne notizia entro e non oltre 8 giorni dal momento del verificarsi dell’evento.
Ciò, molto semplicemente, perché quando ci si iscrive all’Inail scatta in automatico l’obbligo di versare il premio assicurativo che, dunque, deve avere un orizzonte temporale ben preciso. Ciò comporta moltissimi vantaggi come, ad esempio, la possibilità di godere di prestazioni di natura economica nel caso in cui si dovesse fare i conti con un infortunio sul lavoro. Un’ultima cosa da ricordare in merito alla posizione Inail riguarda il fatto che i titolari infortunati devono assolutamente procedere con la denuncia entro le 24 ore successive.
Chi ha intenzione di aprire un atelier può addirittura prendere in considerazione l’ipotesi di collaborare con i propri familiari. Nell’eventualità in cui si dovesse decidere di intraprendere questa strada, si dovrà comunicare la propria decisione all’albo di riferimento.
PRO E CONTRO DI UN ATELIER
Come detto in precedenza, il settore in questione è particolarmente promettente soprattutto se si decide di sfruttare i canali che offre il web. In tale ambito, potrebbe rivelarsi decisamente utile una sinergia con i social network che, come ben tutti sanno, sono uno strumento potente grazie al quale si ha la possibilità di raggiungere clienti in ogni parte del mondo con pochissimi clic.
L’opzione migliore, in questo casi, è rappresentata dalle sponsorizzate che consentono di individuare un preciso target di riferimento e di rendere conoscibile il proprio brand in maniera semplice e veloce. Questo, però, comporta una conoscenza di base degli strumenti che non tutti hanno. Per questo motivo, la cosa interessante sarebbe quella di farsi aiutare da un esperto del settore al quale chiedere qualche consulenza specifica.
I pro, quindi, sono notevoli soprattutto se si decide di stare al passo con i tempi. I contro, invece, sono pressoché inesistenti, a meno che non si faccia qualche errore nella fase dell’espletamento delle pratiche burocratiche. Per evitare ciò, la miglior cosa, anche in questo caso, è quella d rivolgersi ad esperti del settore che potranno seguire tutta la fase dell’avvio dell’attività ma non solo. Un’attività artigiana, infatti, ha necessità di un controllo costante dei conti e delle varie attività economiche.
Proprio per questo motivo, rivolgersi ad un commercialista potrebbe essere un passo capace di far partire il lavoro con il piede giusto. A questo punto, non resta altro da fare che mettersi a lavoro e cercare di indiviuare al meglio il proprio target in modo tale da sbaragliare la concorrenza e mettersi in una posizione di vantaggio sul mercato al fine di intercettare una fetta molto ampia di potenziali clienti ai quali rivolgersi per vendere i propri modelli e grazie a cui riuscire ad espandere sempre di più la propria rete di contatti non solo all’interno dei confini nazionali ma anche nei Paesi esteri in via di sviluppo.