Aprire un asilo nido privato: tutto quello che devi sapere

aprire un asilo nido privato

APRIRE UN ASILO NIDO PRIVATO: UN’OPPORTUNITÀ

Si può creare all’interno della propria abitazione oppure in una struttura dedicata, così come in un’azienda. Aprire un asilo nido privato significa fornire un servizio utile a molte famiglie ed è il sogno di molte donne e di alcuni uomini. Occuparsi dei bambini, giocare con loro, assisterli e guadagnare. Con il lavoro sempre più precario è normale cercare delle valide alternative, mettendosi in proprio. Questa è sicuramente una delle migliori opportunità.

Inoltre si potrebbe badare anche ai propri figli, mentre ci si occupa della propria carriera. L’asilo non richiede grandi investimenti, ma certamente non ci si può improvvisare, anche se l’esperienza genitoriale è sicuramente un punto di partenza. Bisogna tuttavia prendere in considerazione le leggi e i requisiti, i costi e i potenziali ricavi, nonché lo sviluppo del mercato. Se si vuole intraprendere questa strada imprenditoriale è necessario fare un’analisi accurata di tutti gli aspetti, preparando un business plan dettagliato.

In questo momento vi è l’esigenza di molti genitori impegnati con il lavoro di trovare un posto sicuro dove lasciare i propri figli, perché trovino qualcuno che si possa occupare di loro in modo serio. Offrire quindi questo servizio è una buona idea, ma bisogna cercare di proporre qualità a prezzi competitivi. Infatti la congiuntura pone forti limiti alle possibilità di spesa, sebbene si tratti dei propri figli.

APRIRE UN ASILO NIDO PRIVATO: CONVIENE?

La domanda è d’obbligo: si può davvero guadagnare con un asilo? Per rispondere al quesito è necessario esaminare più fattori, ma il risultato finale è sicuramente positivo. L’elemento principale, però, riguarda la domanda di mercato. Se nel territorio in cui si vuole operare c’è una forte richiesta e l’offerta è limitata, allora è bene avviare l’attività, altrimenti potrebbe essere molto dura. Inutile rischiare, quindi è opportuno essere certi di trovare uno spazio adeguato.

In linea generale nelle varie parti d’Italia la domanda di assistenza per i bambini sotto i 3 anni di età è in aumento costante, quindi vi è spazio per nuove attività nel settore. Aprire un asilo nido privato, inoltre, non esclude l’opzione di ottenere un accreditamento da parte del Comune, così da aumentare la clientela e avere maggiore pubblicità, proprio perché l’ente inserirà la struttura nell’elenco degli asili del territorio a cui rivolgersi. Per avere questo tipo di collaborazione sono richiesti il possesso dei requisiti di legge e di elevati standard di qualità.

Il senso di responsabilità è certamente una delle caratteristiche principali che deve avere chi gestisce una struttura del genere, perché si deve avere a che fare con bambini molto piccoli e coinvolgerli in attività specifiche o accudirli in modo appropriato. Ci vogliono esperienza e competenze per relazionarsi con loro e rispondere con precisione alle loro esigenze. Si trascorre con loro molto tempo, quindi si deve far fronte ai pasti, al riposo, al gioco e ai bisogni fisiologici.

APRIRE UN ASILO NIDO PRIVATO: LE NORME E I REQUISITI

Oltre all’aspetto economico e alle tante considerazioni che si possono fare, è necessario fare i conti con i requisiti richiesti dalla legge. Ci vogliono responsabilità, attenzione e serietà, ma non basta. La sicurezza dei piccoli ospiti è la priorità delle normative, quindi le competenze da possedere sono diversi. Cosa serve per aprire un asilo nido privato? Le prime richieste sono spazi adeguati e personale specializzato, che abbia fatto studi formali riconosciuti per assistere i bambini.

I locali devono avere le caratteristiche necessarie per ospitare i bambini. Prima di tutto l’abitilità e quindi il rispetto delle norme igienico-sanitarie. A verificare questi elementi ci pensa l’Azienda Sanitaria Locale che ispeziona la struttura e rilascia le autorizzazioni, senza le quali non è possibile svolgere la professione. I locali dovranno avere spazi adeguati: una cucina per preparare merende e pasti da somministrare ai bambini, una stanza per il loro riposo e servizi igienici attrezzati per i piccoli.

Va tenuto presente che a disciplinare le attività ci sono leggi regionali, quindi ogni territorio deve rispondere a requisiti differenti. In questo caso è meglio verificare sui siti ufficiali gli articolari, così da leggere attentamente cosa serva. Le amministrazioni rilasciano autorizzazioni e svolgono controlli accurati, quindi è bene conoscere approfonditamente le regole. Con l’aiuto del commercialista si potrà predisporre correttamente la struttura e gli incartamenti, evitando di incorrere in errori e sanzioni.

Va fatta una comunicazione al Comune sul cui territorio insiste l’attività per ottenere l’autorizzazione all’avvio delle attività, da richiedere all’Ufficio Comunale per le Attività Produttive. Tale ente ha il compito di visionare il progetto, le planimetrie e i locali per assicurarsi del rispetto delle normative, al fine di concedere il nulla osta a ospitare i bambini e a svolgere l’attività. Sarà lo stesso Comune a relazionarsi con l’Azienda Sanitaria Locale e i Vigili del Fuoco per i relativi accertamenti su sicurezza e igiene.

All’interno dell’asilo nido dovranno operare persone in possesso di titoli di studio adeguati ai compiti da sbrigare. Si tratta di educatori con il requisito di onorabilità e capacità a lavorare con i bambini piccoli. Non serve necessariamente una laurea, ma sono richiesti almeno il diploma del liceo socio-psico-pedagogico o il diploma di tecnico dei servizi sociali. Ovviamente va bene la laurea in Pedagogia.

APRIRE UN ASILO NIDO PRIVATO IN CASA

La legge prevede la possibilità per gli interessati di aprire un asilo nido privato all’interno della propria casa. Si risparmia sull’investimento, sebbene potrebbero volerci alcuni adeguamenti, ma anche le rette ricevute dovrebbero essere più contenute rispetto ad altre strutture. Non si deve avere un titolo di studio specifico e si possono ospitare fino a sei bambini, ma va frequentato un corso di studi di 250 ore a cui far seguire un tirocinio.

Va strutturato uno spazio dedicato all’accoglienza, una stanza per far riposare i bambini adeguatamente attrezzata, un locale per lasciare i bambini in libertà arredato in modo che non possano farsi male, una cucina e un bagno. Si dovrà comunque far fronte alla burocrazia e aprire una partita Iva, facendone richiesta all’Agenzia delle Entrate competente per territorio. Con il supporto del commercialista si potranno compiere i passaggi con tranquillità e velocemente.

APRIRE UN ASILO NIDO PRIVATO IN FRANCHISING

Un modo per ricevere un supporto tecnico e sfruttare un marchio conosciuto per attirare clienti è aprire un asilo nido privato in franchising. I benefici sono differenti e si può sfruttare l’esperienza altamente specializzata di chi opera nel settore. Ci sono molte offerte sul mercato, pronte per abbinare servizi diversi come il baby parking o una ludoteca dell’infanzia. Si tratta di creare maggiori attrattive per i genitori, convincendoli a mandare i loro bambini presso la struttura.

Oltre all’assistenza tecnica e alla pubblicità, il franchising permette di avere una formazione sulla gestione dell’asilo nido e dei bimbi, di avere un partner per far fronte alla burocrazia e alle faccende legali e amministrative, nonché di ottenere un piano di marketing dedicato alla crescita dell’attività. Con il commercialista si può analizzare il contratto per verificare la convenienza della proposta e scegliere con serenità.

APRIRE UN ASILO NIDO PRIVATO: LE SPESE

Ci sono molti fattori a influenzare i costi, ma si può calcolare almeno un ordine di grandezza circa le spese da sostenere per aprire un asilo nido privato. Vanno considerati i locali, le attrezzature, la pubblicità e il personale. Queste sono le principali voci di spesa, variabili a seconda della soluzione adottata. Per gli arredi, gli attrezzi, i giochi e il materiale didattico sono necessari circa 40 mila euro.

L’affitto, la ristrutturazione dei locali, le imposte, le utenze, gli stipendi e il marketing completano l’elenco dei costi. Possono essere contenuti lavorando in casa oppure aprendo l’attività all’interno di un’azienda per aiutare i lavoratori con figli piccoli, approfittando delle agevolazioni previste dalle leggi per questo tipo di strutture. Ci sono inoltre finanziamenti per l’imprenditoria giovanile o femminili che aiutano ad abbattere i costi.

A fronte delle spese ci sono i ricavi. Facendo un calcolo generale si incassano tra i 350 e i 700 euro al mese a seconda dei servizi offerti e dal tipo di struttura. Questi dati vanno ricavati dalla situazione specifica, esaminando le proprie risorse e le proprie intenzioni, così da conoscere le cifre precise e riuscire a predisporre un piano di azione per aprire un asilo nido privato.

 

 

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