Aprire un’armeria: tutto quello che devi sapere

Aprire un armeria

APRIRE UN’ARMERIA: REQUISITI E CONSIGLI

Per aprire un’armeria nel nostro Paese, ove le armi sono regolate da vincoli decisamente restrittivi, non è cosa da poco. Prima di tutto è richiesto di avere la licenza alla vendita delle armi, che non basta fare richiesta, ma si deve sostenere un vero e proprio esame. Tale prova sarà sostenuta presso la Commissione Tecnica Provinciale, che generalmente è istituita presso ogni Prefettura. Come scelta commerciale quella di aprire un’armeria è molto intelligente, infatti permetti di avere ampi margini e buoni profitti, ma richiede un livello di preparazione che non può limitarsi al solo esame di licenza. Questo infatti dona al titolare della futura armeria una conoscenza base del mondo delle armi, ma trattandosi di strumenti molto pericolosi, chi si avvicina a questo tipo di attività commerciale è bene che sappia nei minimi termini cosa va a vendere.

Dal momento che abbiamo a che fare con oggetti molto pericolosi, armi, munizioni ed esplosivi, una piccola disattenzione o la mancata conoscenza reale di cosa andiamo a vendere, può generare danni seri. Addirittura costare la vita a qualcuno. Fatta questa doverosa premessa, dobbiamo capire come muoversi una volta ottenuta la desiderata licenza per la vendita delle armi. Infatti tutta questa parte non basta, perché anche i locali in cui andremo ad aprire l’attività devono essere idonei. In pratica tali ubicazioni devono essere preventivamente giudicate idonee dalla Commissione Tecnica Provinciale, e la loro esatta la cui esatta posizione deve figurare all’interno della licenza stessa.

I riferimenti normativi per quanto riguarda l’idoneità dei locali, sono contenuti all’interno del TULPS, precisamente agli articoli 31-37. Questi sono quelli generali, ma a seconda della prefettura o della questura di competenza ove si apre l’attività, ce ne sono molti altri da tenere presenti. Detto questo è necessario capire quale settore commerciale si vuole intraprendere, tra quei macro settori che si possono riconoscere in tema di armi. Tiro sportivo o diporto, le forze armate, oppure la caccia. È importante iniziare già consapevoli per quale settore andremo a fornire la merceologia.

APRIRE UN ARMERIA: LA LICENZA

La licenza per aprire un’armeria si considera valida fino dal giorno stesso in cui è stata rilasciata. La di rata di tale validità è di tre anni, da calcolare seguendo questa precisa regola: il calcolo per conoscere la data di scadenza, e quindi la validità della propria licenza, non tiene conto del giorno del rilascio. In poche parole se per esempio il 2 giugno 2018 viene rilasciata la licenza, da quel giorno si può iniziare la propria attività, ma il calcolo dei tre anni parte dal giorno successivo. Praticamente scadrà il 3 giugno dell’anno 2021. È importante sapere che la richiesta di rinnovo della licenza, deve avvenire prima della scadenza di quella in corso, e non quando sono già decorsi i tempi.

Le licenze che vengono date agli esercenti per aprire un’armeria, e quindi svolgere attività professionali legate alle armi, alle munizioni e agli esplosivi, dovranno mostra in calce allo stesso titolo, delle prescrizioni. Sono regolamentazioni che non sono previste nelle norme di legge generali, ma che vengono gestite sulla base discrezionale delle autorità competenti del luogo. In questo modo gli organi di polizia hanno la possibilità di tenere controllato e monitorato l’andamento della sicurezza pubblica, e allo stesso tempo controllare l’operato di chi svolge un’attività così delicata. La documentazione inerente a queste prescrizioni, dovrà essere mostrata qualora ne venga fatta espressa richiesta.

Sempre in merito al mantenimento della sicurezza pubblica, che in Italia è già regolamentato con delle leggi restrittive sul porto d’armi e sul loro conseguente utilizzo, per gli esercenti commerciali c’è un ulteriore obbligo da tenere presente. Trattasi della tenuta del “Registro delle operazioni giornaliere“. Su tale documento dovranno essere registrate tutte quelle operazioni fatte durante la giornata lavorativa. Sebbene la legge non lo richieda, è bene tenere diversi registri se si opera su più macro settori, per rendere più agevoli eventuali controlli sulle prescrizioni.

APRIRE UN ARMERIA: INVESTIMENTO E RISCHI

Per aprire un’armeria, dopo aver ottenuto la licenza, e aver trovato il locale giusto, quello che serve è iniziare. Premessa doverosa e importante, come già specificato sopra, è che già si abbia una conoscenza ampia del settore armi. Dunque sulla base di questo si deve andare a riempire il negozio di tutti quegli articoli che sono necessari all’interno del settore di competenza. L’investimento da mettere in campo chiaramente varia in base a diversi aspetti, primo tra tutti quanti macro settori si vogliono andare a coprire, e quali sono gli obiettivi che un venditore si è prefissato per la propria attività. Più si vuole fare in grande, più è richiesto di mettere in campo del capitale.

In media, per aprire un’armeria si deve avere un capitale minimo di 100.000 euro. Chiaramente questa è una cifra del tutto indicativa, perché si basa sulla media nazionale di attività simili tra loro, e che in genere si pongono come unico settore. Attività che offrono servizio in tutti e tre i campi, tiro a volo o diporto, forze armate e caccia, è chiaro che devono avere a disposizione capitali più ingenti. Inoltre a concorrere in tutto questo vi è la grandezza del locale che si va ad aprire, perché lo spazio a disposizione è una componente decisiva su quello che è il costo di rifornimento della merce. È importante sapere che i costi degli articoli non sono sempre abbordabili.

I rischi dunque nel decidere di avvicinarsi ad un’attività come questa ci sono, e non sono così pochi. Armi, munizioni ed esplosivi sono articoli che spesso hanno costi molto elevati, e quindi possono generare pesanti uscite. Quando ci si avvicina a questa tipologia di esercizio commerciale dunque, si deve avere chiaro cosa si vuole ottenere dal proprio lavoro, ed andare a colpo sicuro su quello che è strettamente necessario in vista della successiva vendita. Diciamo che questa attività, rispetto alle altre, prevede costi di magazzino molto elevati, ma che corrispondono poi successivamente ad ottimi guadagni.

 

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