
APRIRE UN AMBULATORIO INFERMIERISTICO: ESSERE AL SERVIZIO DEI PAZIENTI
Negli ultimi anni non sono solamente i medici a desiderare di mettersi in proprio per l’esercizio della professione, ma anche gli infermieri. Aprire un ambulatorio infermieristico significa mettere a disposizione degli abitanti di un territorio un centro capace di accogliere i pazienti in un ambiente confortevole e all’avanguardia, occupandosi di assisterli per le esigenze sanitarie di base. Ovviamente si tratta di creare un’impresa vera e propria, quindi di dotarsi di partita Iva per gestire la fatturazione e la clientela.
I dati sono in continua crescita, ma secondo le ultime analisi del settore, ci sono 8.700.000 cittadini che si rivolgono ai centri infermieristici nell’arco di dodici mesi. Si tratta del 17,2% della popolazione maggiorenne. Il potenziale, però, è ancora più elevato in termini numerici, quindi l’alta domanda di assistenza infermieristica è di buon auspicio per chi desidera mettersi in proprio. La possibilità di avere successo è buoni guadagni è decisamente interessante.
A conferma del potenziale del settore ci sono altri dati: 3,1 milioni di persone non autosufficienti che necessitano di un’assistenza di base; 9,1 milioni di pazienti con patologie croniche; 5, milioni di anziani con malattie di lungo corso. In Italia ci sono quindi 17,8 milioni di possibili clienti per gli ambulatori infermieristici. Fornire assistenza significa erogare un servizio essenziale, per il quale le persone possono pagare. In cambio usufruiscono delle competenze di infermieri professionali.
Il Sistema Sanitario Nazionale insieme ai sistemi regionali puntano ad avere maggiore efficienza e dimissioni veloci dagli ospedali per i pazienti. Inoltre ls sanità pubblica sostiene che le prestazioni infermieristiche possano sostituire la maggior parte di quelle mediche. La popolazione invecchia con l’innalzamento del’aspettativa di vita e quindi è sempre più bisognosa di cure e ciò porta a un sensibile aumento della domanda.
Ovviamente per avviare questo tipo di attività ci vogliono competenze specifiche e si deve aver completato con successo il corso di studi previsto dalla laurea in infermieristica. Nel caso chi vuole creare l’impresa non abbia questi requisiti deve affidare la responsabilità tecnica a chi li possiede e poi mettere insieme un gruppo di professionisti per poter affrontare la richiesta del territorio in cui si opera.
APRIRE UN AMBULATORIO INFERMIERISTICO: I REQUISITI
Per aprire un ambulatorio infermieristico è necessario disporre di un locale con una superficie di almeno 12 metri quadri. Nella stanza deve essere presente un lavandino e inoltre serve una seconda stanza da adibire a sala d’attesa. Chiaramente a disposizione del personale e dei pazienti è d’obbligo mettere un servizio igienico, che non sia però condiviso con altre strutture. Oltre all’uso esclusivo deve essere accessibile direttamente da chi attende il proprio turno senza disturbare l’infermiere che sta erogando la prestazione. La pavimentazione dovrà essere di materiale impermeabile e facile da pulire, per mantenere un alto livello di igiene e facilitare il compito di chi si occupa della rimozione dello sporco. La posa delle piastrelle va fatta a regola d’arte per evitare che ci siano spazi in cui si possa annidare lo sporco. Le pareti vanno rivestite fino all’altezza di due metri con materiale lavabile. Naturalmente si deve dedicare particolare attenzione all’illuminazione e all’areazione dei locali. Infine è doveroso attrezzare il bagno per i diversamente abili.
Per aprire un ambulatorio infermieristico deve essere richiesta l’apposita autorizzazione, presentando l’istanza al Comune competente per territorio. Avranno luogo le ispezioni dei Vigili del Fuoco per verificare il rispetto delle norme di sicurezza e dell’Azienda Sanitaria Locale per controllare che siano state applicate le norme relative all’igiene. Se non vi sono elementi ostativi si ottiene il nullaosta e si può iniziare a operare.
La burocrazia prevede diversi obblighi anche per la gestione dell’attività, ma chiedere aiuto al commercialista consente di superare facilmente gli ostacoli e di velocizzare le procedure. Soprattutto con la consulenza del professionista si evitano errori che farebbero incorrere in sanzioni, pregiudicando magari lo svolgimento della professione. Dall’esperto si ottengono consigli sulle procedure da seguire e anche sull’impostazione del lavoro.
APRIRE UN AMBULATORIO INFERMIERISTICO: LA BUROCRAZIA
La gestione di un centro di questo tipo richiede il rispetto di alcuni obblighi normativi che non si riferiscono solamente ai locali e alle competenze del personale impiegato. Infatti ci si deve dotare di un registro dei clienti, vanno conservate le prescrizioni del medico che richiede e autorizza un determinato intervento infermieristico, si devono acquistare bollettari madre e figlia per rilasciare le ricevute fiscali ai pazienti con cui giustificare i compensi, vanno approntati schedari con le cartelle relative ai pazienti.
Non ci si deve dimenticare che per aprire un ambulatorio infermieristico si devono rispettare le leggi nazionali e quelle regionali, perché le Regioni hanno la possibilità di stabilire alcuni requisiti necessari a strutturare le attività in modo funzionale alle esigenze sanitarie del territorio. Quindi l’autorizzazione viene rilasciata se anche le normative della regione in cui si opera sono rispettate. Si deve verificare cosa chiede la legge regionale e vanno acquistate le attrezzature più idonee.
Le apparecchiature utilizzate vanno ovviamente selezionate con cura, secondo i criteri previsti dalle norme in materia, efficienti e funzionali. La manutenzione deve garantire la sicurezza di pazienti e operatori, per fare in modo che non manchi mai la funzionalità. Questo aspetto influisce sulla qualità del servizio proposto. Del resto non manca la concorrenza, quindi offrire un’attività di un certo livello e dare una risposta adeguata alle necessità delle persone aiuta a conquistare i clienti.
Si tratta infatti di strutture private e i pazienti devono pagare per poter accedere alle cure somministrate dal personale, quindi aprire un centro infermieristico vuol dire essere professionali, cortesi, preparati, aggiornati ed efficaci. I locali devono avere le caratteristiche previste e accogliere i pazienti nel modo giusto. Sicurezza, igiene e comfort devono essere parole chiave da tenere presenti per la gestione del lavoro.
Potrebbe essere utile sfruttare anche le organizzazioni di categoria per ricevere supporto tecnico, per conoscere l’esperienza altrui e per farsi pubblicità. Spesso infatti la clientela fa ricerche specifiche sui siti internet del settore per sapere quali strutture ci sono sul proprio territorio. Essere presenti nelle banche dati aiuta a essere rintracciati e ad aumentare gli introiti, accrescendo il numero di utenti che si rivolge al centro.
APRIRE UN AMBULATORIO INFERMIERISTICO: I PUNTI ESSENZIALI
Prima di avviare l’attività è bene preparare un business plan, così da definire le competenze possedute e gli obiettivi, ma anche per fare un calcolo delle spese e delle potenziali entrate. Ci si prepara al meglio per affrontare il lavoro e per superare le prime difficoltà che si possono presentare. In questo contesto può essere utile ricapitolare i punti essenziali per aprire un ambulatorio infermieristico.
Innanzitutto si deve avere la volontà di fare impresa, quindi ci si deve mettere in gioco continuamente. Ovviamente si deve possedere una capacità manageriale piuttosto buona per mettere insieme e gestire la quadra di lavoro, ma anche per rapportarsi correttamente alla clientela che chiede assistenza. Un altro punto molto importante riguarda le competenze, richieste dalla legge per poter intervenire adeguatamente sui pazienti. Oltre alla laurea triennale è bene fare pratica e frequentare qualche corso prima di avviare la propria attività.
Come accade per tutte le imprese, anche per l’ambulatorio infermieristico serve un capitale iniziale da investire per affittare i locali, acquistare le attrezzature, comprare presidi medici, medicinali e quanto serve allo svolgimento dell’attività. A seconda delle dimensioni si possono spendere mediamente dai 5 mila ai 25 mila euro. Non vanno dimenticate le utenze, l’iscrizione a Inps e Inail, nonché i salari per il personale eventualmente assunto.
Per farsi pubblicità si possono sfruttare conoscenze e amicizie, così da far circolare la voce e accrescere la clientela, proprio a partire dai propri contatti. Inoltre sarà utile utilizzare il web e i social network per interagire con i potenziali clienti. Meglio avere anche una segretaria fissa che possa prendere appuntamenti e rispondere a chi telefona al centro per avere informazioni. Non bisogna dimenticare infine l’assicurazione da stipulare per coprire eventuali errori. Ci si deve garantire per la responsabilità civile e penale.