
Se si intende aprire un allevamento di lumache, occorre tenere presente che fondamentalmente esistono due metodi di coltura:
- l’allevamento misto, che inizia la riproduzione e la crescita precoce dei neonati in serra, con aria controllata o condizionata, per terminare il processo nei terreni all’aperto;
- l’allevamento completamente all’aperto, che segue ovviamente il ciclo naturale delle stagioni.
L’allevamento di lumache, detto elicicoltura, è un’attività agricola che richiede una solida formazione. Ha una redditività fluttuante, che necessita dell’impiego di molta manodopera. Le lumache durante le fasi di riproduzione e svezzamento sono sensibili all’igrometria (umidità), alla luminosità e alla temperatura, che sono tre parametri essenziali, bisognosi di un monitoraggio permanente. Il tasso di mortalità delle lumache è molto alto e può sfiorare il 50% a causa delle malattie, dei vermi parassiti e dei predatori.
Ci sono tre razze che si possono considerare adatte all’allevamento, il piccolo grigio, il grande grigio e le lumache della Borgogna. Quest’ultima specie sviluppa un guscio molto calcificato, che richiede quindi un terreno assai calcareo, molto utile alla crescita. Il ciclo di allevamento all’esterno si sviluppa generalmente in due periodi principali:
- da marzo a ottobre, nelle regioni con freddo inverno ed estate non troppo asciutte;
- da settembre a maggio, nelle regioni con inverno mite e umido e periodi molto caldi e secchi, come in alcune regioni del Mediterraneo.
CONSIGLI UTILI PER APRIRE UN ALLEVAMENTO DI LUMACHE
Nel mercato inerente l’allevamento di lumache, la concorrenza proviene dall’Asia e dai paesi dell’Est, che rispetto a quelli europei hanno costi di produzione inferiori mediamente del 40%. Ecco alcuni suggerimenti da tenere presente se si decide di aprire un allevamento di lumache:
- Mirare alla trasformazione delle lumache, ricorrendo alla precottura e, ancora meglio, alla cottura.
- Puntare sulla qualità, ad esempio nutrendo le lumache in modo salubre e biologico.
- Mirare alle vendite dirette al consumatore.
La scelta del terreno è essenziale, scegliendo innanzitutto una zona piuttosto umida. L’allevamento può essere effettuato per un certo periodo fuori terra, cioè all’interno (da ottobre a marzo), successivamente all’esterno (da aprile a settembre). Il parco all’aperto, per una produzione di una tonnellata di lumache, deve essere di almeno 500 metri quadrati, con recinzione elettrica.
Si consiglia di utilizzare edifici pre-eistenti e realizzare da soli i parchi ospitanti le lumache per risparmiare sulle spese. Sarebbe inoltre utile attrezzare un laboratorio per la trasformazione o affittare locali di lavorazione pre-attrezzati.
Poiché le lumache necessitano di molta umidità occorre predisporre una fonte di approvvigionamento idrico.
Si stima che occorrano circa 2000 ore di lavoro all’anno, ovvero un anno di lavoro a tempo pieno, per produrre una tonnellata di lumache. L’attività è intensiva in termini di manodopera da dicembre a febbraio, in primavera e alla fine dell’estate. Il rendimento dell’attività è molto variabile in base agli anni, alle condizioni climatiche e alla pazienza e tenacità dell’allevatore.
È necessario:
- monitorare costantemente le lumache per salvaguardare la loro salute e il loro benessere;
- fare manutenzione ai parchi che danno loro ospitalità;
- espletare attività di elaborazione e trasformazione delle lumache in prodotto finito;
- condurre l’attività di marketing.
IL MERCATO LEGATO ALL’ALLEVAMENTO DI LUMACHE
La produzione italiana delle lumache soddisfa circa il 30% della richiesta interna.
Quindi circa il 70% delle lumache consumate in Italia è importato, di conseguenza il mercato nazionale è ancora molto positivo nei confronti di chi si orienta ad aprire un allevamento di lumache.L’allevamento di lumache commestibili si può considerare una vera scienza, motivo per cui è necessario informarsi accuratamente prima di iniziare l’attività. Infatti, circa il 90% degli allevatori abbandona il proprio progetto entro due anni dalla creazione della propria impresa. È importante essere appassionati ma anche dotarsi di pazienza, perseveranza e grande forza d’animo.Alcuni suggerimenti, da considerare prima di aprire un allevamento di lumache:1. Formazione.
Si possono trovare e frequentare corsi professionali di preparazione all’avviamento di allevamenti di lumache.
Risulta valido visitare Siti Web nazionali ed internazionali contenenti informazioni tecnico-scientifiche dettagliate riguardanti l’elicicoltura, le specie commerciali, le tecniche di allevamento, di alimentazione e raccolta.
- Concetti e tecniche di coltivazione.
Prima di iniziare l’allevamento è importante padroneggiare, in teoria ed in pratica, i concetti inerenti l’umidità (studio dell’umidità nell’atmosfera), la luce e la temperatura. L’attività di allevamento di lumache necessita di una grande quantità di lavoro, soprattutto in determinati periodi, quindi occorre prevedere in tempo come organizzarsi.
Approfondire attentamente le due principali tecniche di coltivazione delle lumache, l’allevamento esterno e l’allevamento misto, in parte al coperto e per un successivo periodo all’esterno.
Al fine di massimizzare la redditività del progetto, è quindi consigliabile limitare i costi di investimento effettuando autonomamente le installazioni e disponendo di edifici o terreni pre-esistenti. Occorre prepararsi a sapere padroneggiare tutte le fasi inerenti l’allevamento. Statisticamente l’allevamento nelle serre e nei tunnel si distingue grazie a un minor numero di ore di lavoro e per un reddito annuale leggermente superiore.
È fondamentale studiare e approfondire le caratteristiche delle specie di lumache più adatte all’allevamento. La lumaca della Borgogna sembra sopportare con maggiore difficoltà le condizioni di riproduzione più convenzionali, mentre il Petit-Gris (piccolo grigio) e il Gros-Gris (grande grigio), hanno dimostrato una maggiore adattabilità in elicicoltura.
- Conoscere la legislazione che regola l’allevamento delle lumache.
Occorre preventivamente informarsi riguardo tutta l’eventuale legislazione (comunale, regionale, nazionale ed europea) che regola l’allevamento di lumache, per evitare qualsiasi rischio di violazione delle leggi. - Conoscere la legislazione che regola la trasformazione delle lumache.
I compiti dell’elicicoltore sono molteplici e possono coprire diversi aspetti, legati non solo all’allevamento, alla conservazione degli animali riproduttori, all’assemblaggio, all’avvio di unità di allevamento, ma anche alla vendita e alla trasformazione delle lumache.
Infatti per aumentare la redditività dell’impresa può essere utile affrontare anche l’attività legata all’elaborazione del prodotto e alla vendita diretta. Pertanto, i principali acquirenti di un elicicoltore sono i ristoratori o i clienti singoli. È nella vendita diretta e nella trasformazione e vendita di prodotti finiti che l’allevamento di lumache può sviluppare un maggiore margine di guadagno.
In conclusione se si vuole affrontare anche l’esperienza di trasformazione delle lumache in prodotti finiti occorre documentarsi per rispettare le vigenti normative sanitarie riguardanti la manipolazione degli alimenti.
È bene informarsi presso le Aziende Sanitarie Locali per ottenere informazioni sui requisiti richiesti e sulle procedure igienico-sanitarie da rispettare. La normativa di riferimento è quella di autocontrollo HACCP, riguardante l’analisi ed il controllo dei pericoli e dei punti critici della catena alimentare.
- Contesto economico
È importante per l’allevatore di lumache fare alcune riflessioni di carattere economico prima di aprire un allevamento di lumache, ad esempio prevedere in anticipo le spese operative tra le quali:
- l’onere per l’acquisto di terreni e impianti ed il relativo deprezzamento;
- la spesa per l’acquisto delle lumache fattrici, ipotizzabile in circa € 1500 per una produzione finale di una tonnellata;
- la spesa per gli alimenti, riconducibile a circa € 800 per tonnellata di lumache prodotta. Le lumache esigono una nutrizione basata su vegetali di alta qualità, freschi, selezionati e magari biologici come bietola da taglio, radicchio, colza, girasole e cavolfiore;
- l’impegno economico per acqua, gas, elettricità, manutenzione e assicurazione;
- l’aggravio per eventuali stipendi, le tasse ed altri oneri sociali;
- la spesa per il possibile noleggio di un laboratorio di trasformazione,
- i costi per la pubblicità.
In contrapposizione, si può valutare il reddito derivato, identificabile, ai prezzi attuali, in circa € 21.000 per 1 tonnellata di lumache vendute, o di circa € 21 per 1 kg di lumache trasformate e vendute in vasetti.
Le statistiche hanno valutato che al mondo si consumano circa 15.000 tonnellate di lumache ogni anno, per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro di fatturato. Tuttavia, questa attività rimane molto stagionale, quindi a maggiore ragione è consigliabile diversificare i prodotti finiti, puntando non solo su lumache vive ma organizzarsi per trasformarle in cotte, precotte o congelate ed in vasetti.
SnailsFarming.Club
11 Dicembre 2018 at 10:25
Tutti gli interessati alle lumache riproduttive, così come a quelli già in fase di allevamento, vi invitano al forum internazionale appena creato https://snailsfarming.club. Suggerimenti, aiuto, contatti, opinioni sull’allevamento delle lumache.
Riccardo Allievi
12 Dicembre 2018 at 12:26
Grazie per la segnalazione
Pietro
28 Agosto 2023 at 11:17
mi piacerebbe saperne di piu
Gaia Tonani
4 Settembre 2023 at 10:12
Buongiorno, per questa assistenza può contattarci allo 02 9464246, oppure può prenotare una consulenza direttamente dal nostro sito http://www.studioallievi.com/prenota-ora-una-consulenza