
Grazie alle nuove tecnologie oggi si può aprire un’agenzia funebre sbrigando tutte le pratiche per via telematica e recandosi di persona solamente presso gli uffici per consegnare i moduli già compilati.
BUROCRAZIA PER APRIRE UN’AGENZIA FUNEBRE
La burocrazia per le nuove attività produttive è variabile in ogni Comune d’Italia ma per saperlo è semplice, perché basta recarsi nel sito Internet dello sportello unico per le attività produttive (SUAP) del Comune nel quale si intende avviare l’impresa e avere tutte le informazioni necessarie. Per poter operare telematicamente però occorre essere in possesso del sistema pubblico di identità digitale o della carta nazionale dei servizi.
L’identità digitale si può ottenere in diverse maniere e tramite essa è possibile accedere in tutti i siti ufficiali governativi dove siano contenute informazioni personali. Per questo motivo è bene farla dal momento che l’orientamento legale attualmente va verso l’eliminazione della carta fisica e il disbrigo delle pratiche burocratiche tramite Internet con una identità digitale certificata e sicura.
In alternativa bisogna recarsi di persona allo sportello unico delle attività produttive del Comune interessato, magari prendendo appuntamento tramite i recapiti che sono forniti sul relativo sito Internet. Dopo aver compilato i fogli con tutte le informazioni relative all’impresa che si desidera aprire, se il Comune darà parere favorevole si potrà iniziare un’attività di pompe funebri che secondo le normative attuali si occupa di tre ambiti: trasporto e inumazione salme, commercio di articoli funerari come lapidi, cofani, corone funebri, e disbrigo di tutte le pratiche amministrative delle quali si dovranno occupare i superstiti.
REQUISITI MINIMI NECESSARI PER APRIRE UN’AGENZIA FUNEBRE
L’autorizzazione da parte del Comune sarà vincolata dalle leggi vigenti, come ad esempio l’articolo 4 della disciplina dell’attività funebre che tratta dei requisiti dell’impresa funebre e dei soggetti ad essa correlati. Occorre avere una sede adeguata dove vi sia anche lo spazio per poter esporre gli articoli funebri, l’autorizzazione a poter esercitare il commercio in posto fisso e una o più auto funebri che abbiano gli adeguati requisiti di idoneità per il trasporto delle salme.
Nel luogo di lavoro ci deve essere un direttore tecnico obbligato a presenziarvi per almeno 25 ore la settimana e vi devono essere degli impiegati incaricati della cura e della movimentazione dei defunti chiamati necrofori. Il personale deve essere in possesso di idonea formazione perché è comunque addetto al pubblico servizio.
Il numero minimo di persone e mezzi per poter avviare un’impresa funebre è di un direttore tecnico, tre necrofori e almeno un carro funebre. Per ogni servizio funebre dovranno essere indicati tutti i dati dell’impresa, inclusi i lavoratori con le relative prescrizioni di sicurezza di salute.
INIZIARE UN’ATTIVITÀ DI POMPE FUNEBRI
Una volta in possesso di tutti i requisiti per poter aprire un’agenzia di pompe funebri è il momento di iniziare le pratiche mediante una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) della quale si tratta all’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Si tratta di una dichiarazione necessaria ogniqualvolta si abbia intenzione di modificare, trasferire, chiudere o iniziare un’attività produttiva ed ha effetti immediati, cioè l’imprenditore può teoricamente iniziare a lavorare dalla data presentata sulla dichiarazione.
Gli enti competenti hanno 60 giorni di tempo per verificare le informazioni fornite e possono adottare provvedimenti solamente in caso di inidoneità perché vale il silenzio assenso. La SCIA compilata va inviata al Comune anche per via telematica se si è in grado, il quale Comune entro 30 giorni li deve comunicare alla ASL territoriale che deve effettuare le opportune verifiche vere concedere o meno l’autorizzazione.
La ASL ha 30 giorni di tempo per dare il nulla osta oppure negarloe, in caso di sussistenza dei requisiti necessari per avviare un’agenzia funebre ogni due anni è tenuta ad effettuare controlli perché tali requisiti continuino ad esserci. Per poter aprire un’impresa non bisogna essere stati dichiarati falliti, avere commesso reati o condanne definitive, essere stati incarcerati, aver subito condanne o contravvenzioni per norme in materia di lavoro quali prevenzione e sicurezza, malattie professionali o reati in materia di previdenza.
Le imprese funebri che vogliono avvalersi della collaborazione di altre agenzie, ossia funzionare come attività di centro servizio funebre, devono comunicarlo nel proprio oggetto sociale. In questo caso è necessario che siano in possesso di particolari requisiti disciplinati da alcune norme ISO e UNI.
COMUNICAZIONE UNICA PER VELOCIZZARE LA BUROCRAZIA
Gli ultimi passi necessari per poter iniziare a lavorare in un’agenzia funebre si possono velocizzare grazie ad una comunicazione unica che informa telematicamente tutti gli enti preposti all’inizio attività. Bisogna compilare il modello di inizio attività e aprire la partita Iva presso l’agenzia delle entrate, i contribuenti tenuti all’iscrizione nel registro delle imprese o in quello delle notizie economiche e amministrative (REA) devono usare la comunicazione unica. A questo punto bisogna andare alla camera di commercio per aprire un’agenzia di pompe funebri e iscriversi nel registro pubblico delle imprese.
La legge prevede che tutti i soggetti iscritti nel Registro delle Imprese e nel Repertorio Economico Amministrativo (REA) debbano iscriversi alla camera di commercio e dal 2010 la comunicazione può avvenire esclusivamente per via telematica, da farsi personalmente o tramite un sostituto d’imposta.
La comunicazione unica prevede di adempiere a tutti i passi necessari per aprire un’agenzia funebre o qualsiasi altra attività con un’unica comunicazione ai fini previdenziali (INPS), assicurativi (INAIL) e fiscali (IVA). Questo semplifica moltissimo le cose perché evita di recarsi in tutti gli uffici per il disbrigo delle pratiche; per l’invio telematico è sufficiente un’abilitazione, una casella di posta elettronica certificata e una firma digitale, cosa che non tutti hanno nel qual caso bisogna far riferimento a un patronato o a un commercialista.