Affiliate Marketing senza Partita IVA: è possibile?

Affiliate Marketing senza Partita IVA: è possibile?

AFFILIATE MARKETING SENZA PARTITA IVA: È POSSIBILE? VEDIAMO I RISCHI E LE SANZIONI COLLEGATE

È possibile fare un’attività di Affiliate Marketing senza la Partita Iva? Prima di avviare la tua attività, è opportuno chiederti quali sono i rischi che corri da affiliato se cominci il tuo business online senza la Partita Iva.

In questo articolo ti spiegheremo:

  • Affiliate Marketing e Partita Iva: serve?
  • I rischi per chi vende senza Partita Iva
  • Le pratiche da presentare per essere in regola
  • I possibili Regimi per partire con l’attività

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AFFILIATE MARKETING E PARTITA IVA: SERVE?

Se ti stai chiedendo se è possibile fare Affiliate Marketing senza Partita Iva, ti dico subito che per essere in regola bisogna aprire la Partita Iva. Con questa attività si è infatti considerati commercianti. Il codice attività per l’Affiliate Marketing è il 46.19.02.

I RISCHI PER CHI VENDE SENZA PARTITA IVA

Vediamo ora quali sono i rischi che si corrono iniziando l’attività di Affiliate Marketing senza la Partita Iva. Innanzitutto, con le vendite si genera del reddito, e non potendolo dichiarare si crea un’evasione di imposte. Inoltre, iniziando l’attività in Affiliate Marketing bisogna, tra l’altro, iscriversi alla Gestione Commercianti. Non avendo la Partita Iva questo non può accadere, e non è quindi possibile versare i contributi. A seguito di accertamenti, scoprendo che è stata svolta un’attività senza una Partita Iva, vengono calcolate le imposte, i contributi e l’Iva che non sono state versate, ovviamente maggiorate con sanzioni ed interessi.

LE SANZIONI PREVISTE PER OGNI ADEMPIMENTO NON RISPETTATO

Lo svolgimento dell’attività di Affiliate Marketing senza Partita Iva prevede molto altro oltre la Partita Iva in sé. Ciò presuppone che tu non abbia svolto una serie di adempimenti, sanzionati a volte anche in modo pesante. Non aprendo la Partita Iva non avrai neanche presentato le relative pratiche. Le pratiche da presentare sono quattro: la richiesta della Partita Iva all’Agenzia delle Entrate, l’iscrizione alla Camera di Commercio, l’iscrizione alla Gestione Commercianti, ed infine la SCIA al Comune. Vediamo quindi di seguito le varie sanzioni applicabili ad ognuno di questi adempimenti non rispettati.

Il mancato invio della pratica di apertura della Partita Iva all’Agenzia delle Entrate è sanzionato da € 516 ad € 2.064. La sanzione per mancata presentazione della pratica in Camera di Commercio varia da € 103 ad € 1.032. Queste prime due sono solo una parte esigua di sanzioni applicabili se si vende senza Partita Iva, poiché si sta svolgendo abusivamente un’attività commerciale. La pratica SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) da presentare al Comune prevede dei requisiti facilmente superabili, e salvo casi particolari chiunque può vendere in Affiliate Marketing. Con la SCIA viene concessa quindi l’autorizzazione a svolgere l’attività. Nel momento in cui però non hai presentato la pratica in Comune e stai svolgendo comunque l’attività di Affiliate Marketing, ti ritrovi ad essere un abusivo. Questo è un reato. Tale omissione è quindi una conseguenza ben più pesante. Infatti, è prevista una sanzione da € 2.582 fino a € 15.943, ed anche la reclusione fino a due anni.

LE PRATICHE DA PRESENTARE PER ESSERE IN REGOLA

Vediamo di seguito tutti i passaggi necessari per capire come gestire l’avvio dell’Affiliate Marketing. Per essere in regola con la tua attività devi presentare quattro pratiche diverse. Tali pratiche si inviano in modo telematico, con il supporto di un consulente, che può quindi trovarsi in qualsiasi parte d’Italia.

La prima pratica riguarda l’Agenzia delle Entrate. Mediante questa procedura si richiede il numero di Partita Iva. La seconda pratica è da inviare alla Camera di Commercio di competenza, ovvero dove si svolge l’attività. Ciò è utile per l’iscrizione al Registro delle Imprese.

La terza pratica riguarda l’aspetto contributivo, ovvero l’INPS. Chi fa Affiliate Marketing è considerato commerciante. La Gestione Commercianti prevede dei versamenti minimi relativi ai contributi. Tale spesa ammonta a più di 995,94 euro ogni tre mesi.

La quarta ed ultima pratica riguarda la comunicazione di avvio attività (SCIA) al Comune in cui viene svolta l’attività stessa. L’ufficio del Comune competente è chiamato SUAP (Sportello Unico Attività Produttive).

I POSSIBILI REGIMI PER PARTIRE CON L’ATTIVITA’

Per iniziare l’attività di Affiliate Marketing hai tre possibili approcci in merito al Regime fiscale da scegliere. Vediamo quindi ora le possibili soluzioni.

REGIME FORFETTARIO

Con il Forfettario puoi richiedere uno sconto sui contributi pari al 35%. La spesa da sostenere per il versamento dei contributi ammonta così ad € 654,83 ogni 3 mesi. Questo Regime permette inoltre di pagare un’imposta agevolata del 5% per le Start Up, oppure l’aliquota standard del 15%. La tassazione è bassa, ma viene calcolata su un margine imposto del 62%. Questo Regime prevede inoltre una contabilità semplice e quindi dei costi bassi, ed un limite di fatturato annuo di € 65.000. Superata tale soglia si passa al Regime Semplificato nell’anno successivo.

DITTA SEMPLIFICATA E SOCIETA’ DI PERSONE

La Ditta Semplificata oppure la Società di persone prevedono meno adempimenti e meno costi rispetto alla SRL. A differenza del Regime Forfettario, la tassazione è calcolata sul margine reale, e non è previsto lo sconto sui contributi. La tassazione è più alta ed immediata, a scaglioni IRPEF dal 23% al 43%. Tutto l’utile è quindi immediatamente tassato.

SOCIETA’ DI CAPITALI

La Società di capitali presenta una tassazione fissa. È infatti indipendente dal reddito, ed è fissata al 24%, più il 3,9% di IRAP. A fronte di una tassazione fissa, presenta maggiori costi, determinati da una gestione più complicata. Vi sono inoltre una serie di costi annuali fissi, e vi è una maggiore formalità.

Non c’è quindi un Regime che sia migliore per tutti. Bisogna valutare la propria situazione per capire quale soluzione è migliore per ogni singola realtà.

In conclusione, per evitare sanzioni, anche pesanti, e per evitare di incorrere nel penale, per essere in regola è sufficiente con qualche centinaio di euro aprire la propria Partita Iva.

Qui puoi trovare il modello AA7/9, utile per le dichiarazioni di inizio attività.

Guarda questo video se vuoi approfondire il tema “Affiliate Marketing senza Partita IVA: è possibile?

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  1. Buongiorno. Leggendo questo articolo non mi è chiara una cosa, faccio un esempio per capirci meglio: oggi decido di aprire un blog (per esemio) dove parlo di argomento X…. decido di aprire le affiliazioni con Amazon o con Booking o con chi che sia (nomi a caso di grosse società che danno la possibilità di aprire dei semplici link di affiliazione), magari non guadagno nulla o magari 100€ al mese… non lo posso sapere prima, ma in ogni caso PRIMA devo aprire la p.iva, pagare cifre che magari non guadagnerò mai altrimenti rischio una multa anche da 2000€???????? Seriamente? Va bene che siamo in Italia, il paese del magna magna, ma così mi sembra un pò troppo…. che poi, se non erro sino a 5000€ non ci dovrebbe essere obbligo, non essendo attività continuativa ne principale (parlo di un semplice blog)… Potrei capire meglio? grazie milla

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